A Molina di Ledro 

Spettacoli abusivi, locale multato

ledro. Il servizio polizia amministrativa provinciale ha ordinato al titolare dello “Steak house and pizza Al Sole” di Molina di Ledro la cessazione dello svolgimento di “spettacoli e trattenimenti...



ledro. Il servizio polizia amministrativa provinciale ha ordinato al titolare dello “Steak house and pizza Al Sole” di Molina di Ledro la cessazione dello svolgimento di “spettacoli e trattenimenti pubblici” in assenza delle licenze previste dagli articoli 68 e 80 del tulps, testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

Tutto è cominciato con un sopralluogo dei carabinieri della stazione ledrense al locale che si trova in via Maffei 127 a Molina di Ledro: «In occasione di un controllo amministrativo effettuato presso detto esercizio alle ore 02.15 del 24/02/2019 – scrive il dirigente del servizio della Provincia Marzio Maccani nella determina sul tema che è stata pubblicata ieri – è stato accertato che era in corso un intrattenimento con musica e ballo, in assenza della necessaria licenza ex articolo 68 tulps (una delle due sale abitualmente destinate alla somministrazione di alimenti e bevande era stata sgomberata da sedie e tavoli e allestita come pista da ballo, con impianto fonico e luci colorate)».

Dopo aver verificato agli atti che effettivamente nessuna autorizzazione sarebbe stata rilasciata per svolgere spettacoli e trattenimenti pubblici nel locale in questione, dal servizio polizia amministrativa provinciale hanno considerato pienamente legittima la contestazione formalizzata dai carabinieri e hanno dunque prescritto lo stop a quel tipo di proposta (dopo la trasformazione della fattispecie da reato a illecito amministrativo è stato stabilito espressamente l’obbligo di ordinare la cessazione dell’attività svolta in difetto di licenza), avvertendo che l’inottemperanza al provvedimento, fermi restando altri eventuali provvedimenti di competenza dell’autorità giudiziaria, costituirebbe reato sulla base dell’articolo 650 del codice penale. Si tratterebbe cioè di una mancata inosservanza ai provvedimenti dell’autorità, reato che prevede l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206 euro.

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