I pompieri portano l’acqua con le autobotti 

San Giovanni al Monte è all’asciutto

Arco. Ancora carenza di acqua a San Giovanni al Monte che da lunedì è nuovamente senz’acqua o con pochissima acqua portata con le cisterne dai vigili del fuoco di Arco. L’imperativo è centellinare,...



Arco. Ancora carenza di acqua a San Giovanni al Monte che da lunedì è nuovamente senz’acqua o con pochissima acqua portata con le cisterne dai vigili del fuoco di Arco. L’imperativo è centellinare, usare solamente quella necessaria e non sprecarla per funzioni non necessarie. Da anni le estati a San Giovanni al Monte sono colpite da forte siccità con la fonte che in alta stagione non porta sufficiente acqua nell’acquedotto. Struttura quest’ultima che ha sfortunatamente avuto qualche problema tecnico proprio nel momento di maggior bisogno. È quindi stato necessario richiedere l’intervento di tecnici specializzati. A sopperire alla siccità le autobotti dei vigili del fuoco prontamente avvertiti del disagio. Durante tutto il giorno hanno fatto Arco San Giovanni per cercare di riempire le tubature con un minimo di acqua necessaria alle popolazioni e ai villeggianti.

Tutte le aree sono state servite, ai Prai da Gom, e dai Gorghi. Per il momento la situazione sembra sotto controllo anche se alle popolazioni e ai turisti è fatto divieto mediante specifica ordinanza di sprecare l’acqua per usi diversi da quelli igienico sanitari.

«I nostri tecnici - ha spiegato Betta - hanno lavorato per risolvere nel minor tempo possibile questa situazione. Stiamo cercando di comprendere meglio a cosa siano dovuti i problemi dell’acquedotto - continua il sindaco - Per questo abbiamo invitato tutti a non sprecare l’acqua». San Giovanni al Monte, l’estate è frequentato da molti turisti cosa che ha complicato la situazione per il normale uso di acqua, aumentando conseguentemente la richiesta.

In una nota diffusa sui social anche i vigili del fuoco arcensi si sono spesi per sensibilizzare la popolazione. «Un bene prezioso che sempre più scarseggia. Le piogge torrenziali – spiegano – che, con maggior frequenza, stanno interessando le nostre vallate sono sempre più intense e sempre troppo brevi per garantire continuità alle riserve idriche». L.O.













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