“Polenta e mortadella”, la festa batte le polemiche 

Folla a Varone. La nuova ubicazione in via Sega non ha impedito la riuscita della sagra: tanti i partecipanti, spazzolati i tre quintali di cibo. La grande mangiata allietata dalla Praso Band


Katia Dell’eva


RIVA. Sulle tante polemiche, vince il sole e la voglia di stare insieme. Se nelle ultime settimane, non si era fatto altro che parlare del divisivo cambiamento di location della tradizionale sagra varonese “Polenta e mortadella” – che dopo anni in piazza, era di recente passata al parco del Pernone, per trasferirsi nuovamente con quest’ultima edizione nel parcheggio di via Sega, dietro le scuole – ieri pomeriggio, aggirandosi tra la folla e le bancarelle, il clima era tutt’altro che litigioso. O di rimpianto e rammarico.

Riposte le armi, insomma, le fazioni dei cittadini più accanitamente tradizionalisti e quelle di chi, più morbido nelle sue posizioni, non sembrava avere preferenze di sede, si sono strette la mano e sedute allo stesso tavolo, gustandosi, insieme, un quintale e mezzo di mortadella e altrettanta polenta, preparati dal Comitato Polenta e Mortadella.

Il piazzale, certo, è un po’ più angusto rispetto a quelli a cui si era abituati ma, complice la chiusura dell’intera via Sega al traffico, lo spazio per le centinaia di presenti per fare la fila, per mangiare e per aggirarsi tra gli stand presenti, lo si è trovato senza troppe difficoltà. Qui o lì, nel parco o nel parcheggio, vince allora la voglia di uscire all’aria aperta in una splendida giornata di sole, di fare quattro chiacchiere con gli amici, di stare in compagnia.

Ad aprire la sagra - questo no, non è variato - i “Quattro passi in attesa di polenta e mortadella”, che hanno visto partecipare circa 1700 persone. «Come ogni anno i tracciati per la marcia non competitiva erano tre - ha spiegato Silvia Pantiglioni della pro loco Varone - uno pianeggiante, da Varone alla Miralago, lungo circa otto chilometri; uno di montagna, che arriva invece al Bastione, di sette chilometri; e uno dedicato ai disabili. In molti, ovviamente, hanno scelto quello più semplice, ma c’è anche chi ha tentato l’impresa di farli entrambi».

Prima della partenza, ad accogliere i “corridori”, una gustosa colazione, mentre all’arrivo, come da tradizione, la pasta al pomodoro preparata e distribuita nel parco del Pernone. Il ricavato delle iscrizioni dei “Quattro passi” sarà destinato a un progetto umanitario del Gruppo Missionari Alto Garda e Ledro.

A dare il via alla sagra vera e propria e alla distribuzione di polenta e mortadella, invece, ci ha pensato la sfilata della banda Praso Band, a partire dalle 13.30, che ha poi allietato gli spuntini di tutti, proseguendo con l’intrattenimento musicale che è proseguito per tutto il pomeriggio. Immancabile presenza, anche il “Vaso della fortuna”, che ha visto in molti sfidare la dea bendata per accaparrarsi una pianta ornamentale o della farina di mais. Qua e là, allestite anche delle bacheche ricche di fotografie, per raccontare il passato di Varone e della caratteristica sagra, perché ovunque essa sia dislocata, resta sempre un pezzo importante della storia del paese.

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