arco. L’impianto di smaltimento di inerti e fanghi di Patone è pericoloso per la salute dei cittadini? È stato fatto davvero tutto ciò che era possibile per garantire la sicurezza del sito e delle falde sottostanti? Sono solo alcuni degli interrogativi che i consiglieri provinciali del Movimento Cinque Stelle Filippo Degasperi e Alex Marini hanno avanzato al Presidente della Provincia Fugatti in un’interrogazione presentata in Consiglio Provinciale nei giorni scorsi.

Dal momento che l’area era stata autorizzata allo smaltimento dei fanghi da cartiera sia chimici che biologici, in seguito alla chiusura della discarica della Maza, e che la ditta che se ne occupava ne ha chiesto la chiusura per il riempimento ormai totale dell’invaso e per la diminuzione dei nuovi apporti delle cartiere, i due consiglieri vogliono sapere come si intende procedere. In particolare si chiede se le due tipologie di fanghi sono state separate e come sono state coperte, se si intende ampliare a sud l’area per il deposito di rifiuti speciali e come si intende agire nei confronti del laghetto venutosi a formare nei pressi. Inoltre si chiedono specifiche informazioni sull’ipotesi di localizzazione di attività di trattamento di rifiuti speciali a supporto delle attività produttive circostanti. Degasperi e Marini vogliono infine avere notizie di eventuali carotaggi e delle condizioni del sottosuolo in tutta l’area interessata, nonché delle procedure che si intendono mettere in atto in caso di inquinamento del rio Patone che passa per la discarica. La conclusione è riservata al Comune: quando e come si intende realizzare il raccordo stradale con la statale 45 bis, come previsto dal piano attuativo, visto che il passaggio di mezzi pesanti inevitabilmente aumenterà con la realizzazione del tunnel S. Giovanni – Maza? G.R.