Ottobre: «Assenti per colpa delle scelte di chi governa»

ARCO. «Eccoli qui a parlare ex cathedra per fornire (ai loro elettori?) un collage di quello che dovrebbe essere il bon ton di un consigliere comunale». Diretto il contrattacco del consigliere Mauro...



ARCO. «Eccoli qui a parlare ex cathedra per fornire (ai loro elettori?) un collage di quello che dovrebbe essere il bon ton di un consigliere comunale». Diretto il contrattacco del consigliere Mauro Ottobre in risposta alla posizione espressa a mezzo stampa dalla maggioranza circa l’assenza delle opposizioni in consiglio comunale. «Si sono mai chiesti i signori capogruppo di maggioranza come mai si è arrivati a questa situazione paradossale? Come mai un gruppo di persone ha optato per una scelta tanto drastica e inusuale?», chiede Ottobre. «L’assenza di un rappresentante delle minoranze in seno ai consigli di amministrazione di Amsa e Fondazione non è che la goccia che ha fatto traboccare il vaso - prosegue - privandoci di una consuetudine democratica avete preso a pallate il rispetto di quelle regole che dovrebbero uniformare i rapporti tra maggioranza e opposizione». Ottobre si rivolge al sindaco: «Per bocca soprattutto di Betta avete causato questa nostra forma di protesta che non è finalizzata ad avere il favore delle telecamere, ma l’attenzione dei cittadini che non ci sentivamo più di poter rappresentare in un consesso dove ogni nostro atto veniva visibilmente considerato una perdita di tempo se non un attacco personale».

Ottobre non manca di ricordare l’evoluzione della vicenda in Fondazione con l’ex sindaco Paolo Mattei ora presidente. «Siamo fuori dall’ortodossia, lo sappiamo - precisa - ma ci sembra eccessivo parlare di deriva culturale o analfabetismo istituzionale. Che cultura democratica è imporre alla Fondazione un presidente senza ascoltare, non già le minoranze, ma l’ondata di sdegno che si è sollevata in città nei confronti di un signore che aveva abdicato dall’incarico di primo cittadino? E voi imputate a noi di “non onorare la delega conferitaci dai cittadini”, quando per primi avete disatteso questa regola?» (l.o.)

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