«Maza: in futuro senso unico e ciclabile» 

Viabilità, l’ipotesi del sindaco di Arco Betta in vista della realizzazione del collegamento tra San Giovanni e il Cretaccio


di Gianluca Marcolini


ARCO. «Lo sguardo deve sempre spingersi oltre, chi amministra ha il dovere di offrire una visione in prospettiva per affrontare oggi le sfide del domani. A passo San Giovanni sono finalmente iniziati i lavori del nuovo collegamento stradale? Bene, allora è tempo di pensare al dopo e decidere cosa fare della strada della Maza».

Alessandro Betta si porta avanti col lavoro e con il pensiero e apre una riflessione sul futuro della vecchia strada che la Loppio-Busa (o Vallagarina-Cretaccio, che dir si voglia), quando sarà pronta, manderà in pensione fra qualche anno, costringendola al depotenziamento. Il sindaco di Arco ha già individuato un tema della campagna elettorale, non tanto quella provinciale che è ormai imminente (si vota il 21 ottobre, per chi ancora non lo sapesse), quanto quella comunale della primavera del 2020. E se Betta ha già detto che a ottobre non sarà della partita, al 99 per cento candiderà fra due anni e mezzo per concedere il bis in municipio. A quel punto metterà sul piatto quanto realizzato nel corso dell'attuale legislatura (inevitabilmente il voto a Betta sarà anche un giudizio sul suo operato) confrontandosi sui nuovi temi. Uno lo ha già individuato. «Ogni discorso sulla viabilità del futuro non potrà prescindere dalla ripianificazione della Maza in seguito al depotenziamento che la strada subirà quando sarà ultimato e operativo il nuovo collegamento fra l'Alto Garda e la Vallagarina», spiega il primo cittadino arcense. Ancora non si vedono fori nella montagna di passo San Giovanni, dove il progetto della Provincia prevede di infilare nella roccia il tunnel a canna singola dentro cui confluirà tutto il traffico da e per la Busa. Il cantiere è appena cominciato (è stato inaugurato a maggio di quest'anno) e per vederlo finito occorrerà attendere almeno fino al 2022. C'è tutto il tempo, dunque, per riflettere e programmare ciò che accadrà in seguito, ad incominciare dall'uso che si intenderà fare della sola strada oggi a disposizione per spostarsi da Rovereto a Riva e viceversa. «La mia idea è di trasformarla a senso unico, da Arco verso la Vallagarina, per agevolare l'uscita del traffico dall'Alto Garda – commenta il sindaco – a quel punto nell'altra corsia ci sarebbe lo spazio per una ciclabile che andrebbe ad implementare la rete esistente». Betta difende la scelta di proseguire con la nuova viabilità scendendo dalla Maza al Cretaccio: «La bonifica della discarica serve anche a questo, a permettere il passaggio di una nuova direttrice che distribuirà in maniera più equa i carichi veicolare nell'Alto Garda: il traffico arriverà al Cretaccio e da lì si diramerà secondo le esigenze, non come oggi che passa prevalentemente e pesantemente da Arco».

In tema di viabilità e di tunnel fra passo San Giovanni e Cretaccio, l'assessore provinciale Mauro Gilmozzi ha risposto a una interrogazione di Claudio Civettini dando una serie di dati aggiuntivi sull'opera in questione: “La galleria sarà a tre corsie della lunghezza di 2,8 chilometri, la larghezza è pari 3,75 metri e 3,5 per la corsia di sorpasso in salita, le banchine laterali sono larghe 1,5 metri; la pendenza del 5% è compatibile con la circolazione dei mezzi pesanti: il tratto autostradale da Innsbruck al Brennero è caratterizzato da decine di chilometri con pendenze fra il 6 e l'8% e massime del 10%”.















Scuola & Ricerca

In primo piano