presentati i candidati locali 

M5S, quattro nomi per l’Alto Garda

ARCO. Continua la presentazione dei nomi dell’Alto Garda per le provinciali del 21 ottobre prossimo e questa volta a lanciare i propri candidati è stato il candidato presidente dei 5 Stelle Filippo...



ARCO. Continua la presentazione dei nomi dell’Alto Garda per le provinciali del 21 ottobre prossimo e questa volta a lanciare i propri candidati è stato il candidato presidente dei 5 Stelle Filippo Degasperi. Una serata tra il conviviale e l’ufficiale dove non sono mancate puntuali analisi critiche sui temi più scottanti del territorio. A rappresentare l’Alto Garda a Trento ci proveranno Giulia Angelini, Olga Dalponte, Claudia Gino e Angelo Vernice. Nomi “nuovi” non impegnati in altri contesti politici e che quindi, secondo regolamento pentastellato, possono correre alle provinciali. Degasperi ha colto l’occasione non solo per presentare al proprio elettorato e alla cittadinanza i nuovi volti, ma per dare una prima lettura del corposo programma che i 5 Stelle hanno elaborato per la loro visione di amministrare il Trentino. «Per mantenere l’autonomia - ha dichiarato Degasperi - per non svalutarla a livello nazionale dobbiamo semplicemente praticarla. Abbiamo già un numero sufficiente di competenze che, però - ha precisato il candidato presidente - devono essere rispettate, mantenute ed esercitate non per vantaggi personali, ma per il bene della comunità». Un concetto che si è subito innestato sulla gestione della sanità locale. Secondo Degasperi, il mal esercizio dell’autonomia, ha permesso la chiusura dei punti nascita e lo smantellamento della sanità negli ospedali di vallata prediligendo una centralizzazione. Presente anche il medico Francesco Piscioli per un approfondimento sul tema. «La sanità trentina sta andando molto male - ha dichiarato Piscioli -. Ben 18 mila trentini vanno a ricoverarsi negli ospedali extraprovinciali. Questo è sintomo di una strategia sanitaria fallimentare». Per Piscioli il disegno ha origine nel solco dell’esperienza di Dellai. «L’idea era quella di centralizzare nel Not e rendere via via gli ospedali periferici una sorta di Rsa. Oggi ad Arco non rimane che un bell’edificio svuotato dei servizi essenziali». Per i candidati locali si è fatto portavoce Angelini: «Noi possiamo cambiare la situazione». (l.o.)













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