Linfano, ricorso al Tar degli ambientalisti 

La discussa variante urbanistica è stata approvata dalla giunta provinciale «Disattesa la legge sul consumo del suolo, battaglia per la collettività»



ARCO. Un ricorso al Tar contro la variante del Linfano, già approvata dalla giunta provinciale. È quanto ipotizzano le associazioni ambientaliste (Comitato Salvaguardia Olivaia, Comitato sviluppo sostenibile, Wwf e Italia Nostra), che hanno aperto una raccolta fondi per finanziare il ricorso alla giustizia amministrativa. Ad annunciarlo, con un documento particolarmente severo contro l’amministrazione comunale arcense e contro la Provincia, gli stessi ambientalisti.

«L'amministrazione arcense aveva promesso che avrebbe liberato la fascia lago, spostando Lidl e ri-naturalizzando l'area a sud della statale. - si legge nel documento- Ma così non sarà: la Variante approvata dalla giunta provinciale – che tutela il suolo a chiacchiere– consentirà all’edificio "Lidl" di rimanere lì dov'è, in tutto o in parte, e di costruire l’ennesimo supermercato sulla campagna. Lidl canta vittoria, l'Amministrazione di Arco pure, ma la natura piange».

«Il consumo di suolo è una decisione che si assume non nell'empireo, ma all'interno delle amministrazioni comunali: quella di Arco ha deciso di gettare i suoi semi di cemento sull'intera area del Linfano e la giunta provinciale li ha innaffiati con l'approvazione della Variante del Linfano. Ci avevano raccontato - scrivono ancora gli ambientalisti - che si sacrificava la campagna del broccolo per liberare la fascia lago, spostando Lidl, e che dovevamo ringraziare. Oggi gongolano perché l'edificio Lidl rimane al suo posto e si può permettere di costruire 1500 metri quadri di supermercato a nord».

«Quello che in passato per ben due volte era riuscito a ritornare ad essere un terreno agricolo oggi è destinato a fare la fine di tanta parte della Busa: cementificabile. La faccia degli amministratori invece non sappiamo che fine debba fare: dopo tre stesure finalmente Arco è riuscita a partorire una variante al Prg che aggira la prescrizione di non consumare suolo della legge provinciale. Vantarsi che si sono limitati i danni e sostenere che l'amministrazione di Arco è virtuosa ed ecologica perché son stati ridotti i metri cubi previsti è pretendere di esser contenti di aver preso due sberle anziché quattro. Amsa (l'azienda municipalizzata proprietaria), dichiara alla stampa che sta valutando l'ipotesi di un parco sulla falsariga del Parco Sigurtà, la Comunità di Valle Alto Garda e Ledro prospetta l'idea di un grande parco: ma ciò che davvero vale è quanto scritto nella norma del Prg approvata, ovvero 17.500 metri cubi per attività sportive-ricreative e il trasferimento del compendio Lidl con possibili bonus volumetrici. Se si volesse fare un parco si sarebbe stabilita l'edificabilità zero.

«Rispetto alle amministrazioni comunali del Basso Sarca - prosegue il documento -avevamo da tempo perso le speranza, in ogni dove ci sono cantieri che insistono su suoli vergini, ma purtroppo oggi ci troviamo profondamente delusi anche dall'agire della Giunta Provinciale che, dopo aver approvato nel 2015 la nuova legge all'insegna del contenimento del consumo del suolo, alla prova dei fatti ne hanno completamente disatteso le finalità rendendola lettera morta sul nascere: bisogna concludere che le promesse di tutela della normativa provinciale non sono efficaci e hanno solo scopi decorativi».

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