«Lascia un’eredità immensa e un esempio» 

Il toccante omaggio del sindaco Betta al patron dell’arrampicata sportiva e del Gran Carnevale



ARCO. «In questi giorni riflettevo su quanto ha lasciato alla nostra comunità Albino Marchi e mentre camminavo per Arco, guardandomi intorno, mi imbattevo continuamente in qualcosa che me lo ricordava». Alessandro Betta ha faticato un po’ a tenere il contegno che si chiede a un sindaco nelle occasioni in cui è chiamato a rappresentare ufficialmente la propria comunità. Il sindaco di Arco ha dovuto fermarsi più volte mentre rendeva omaggio alla memoria di Marchi.

Betta ha ricordato lo sforzo profuso dal patron del Rock Master per trasformare in realtà il sogno dell’arrampicata sportiva, «un sogno che qualcuno ha immaginato più di trent’anni fa, e all’epoca non furono molti a sostenerli, anzi, ci fu chi mise loro i bastoni fra le ruote». Il sindaco ha anche elogiato il dono compiuto da Marchi lo scorso ottobre, donando al Comune e alla comunità i libroni del carnevale, «un gesto d’amore per la propria città, forse già nel presagio della fine che si avvicinava, un gesto che mi ha colpito».

La scomparsa di Albino Marchi lascia un vuoto che non sarà facile riempire, soprattutto nella conduzione della grande famiglia del Rock Master. «Albino si è impegnato in mille progetti e in un’infinità di iniziative, sempre portando il peso della sua personalità e il genio della sua visione. Lascia un’eredità immensa, fatta anche di ricordi, immagini, esperienze. Lascia un esempio, qualcosa a cui ispirarsi, tutti noi, per provare a fare meglio, per riuscire a fare di più ponendosi obiettivi più alti, più ambiziosi, come lui ha fatto per buona parte della vita. Ci lascia l’eredità tipica dei grandi uomini, assieme al vuoto di una perdita particolarmente grande», le parole di Betta che poi ha concluso: «Caro Albino, mancherai alla tua famiglia, che tanto hai amato e custodito con affetto, ma, scusami e permettimelo, la tua famiglia era in realtà la Comunità di Arco e mancherai a tutti noi ma ogni volta che guarderemo il cielo, come lo fanno gli scalatori mentre salgono, troveremo sotto i baffi di qualche nuvola il tuo sorriso». (gl.m.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano