«La salute inizia nel carrello della spesa» 

Il medico e docente Luigi Fontana è tornato a Riva con il suo libro pubblicato da Slow Food



RIVA. Vivere a lungo e soprattutto in salute si può, ma a certe condizioni. Quelle che Luigi Fontana, medico e professore universitario cresciuto a Riva del Garda illustra nel suo ultimo libro “La felicità ha il sapore della salute”, presentato nei giorni scorsi all’auditorium del Conservatorio. Sala piena e pubblico davvero molto attento, a riprova del fatto che sui temi della salute l’interesse è sempre altissimo. Così come elevata è la curiosità per un libro, pubblicato da Slow Food, che affianca ad analisi scientifiche sulle conseguenze di un’alimentazione non corretta anche quaranta ricette super-sane proposte dallo chef stellato Vittorio Fusari. Bisogna innanzitutto smettere di pensare che mangiare bene voglia dire mangiare male, ovvero senza sapore, senza profumi. Perché se la materia prima è buona, anche il gusto lo sarà. Certo, per avere qualità eccellente bisogna spendere di più quando si fa la spesa.

«Non è sempre vero – sostiene il professor Fontana – ci sono ottimi legumi a prezzi molto ragionevoli e vegetali di prima scelta da comprare direttamente dai produttori, accorciando la filiera e spendendo meno. E poi non si capisce perché siamo disponibili a pagare anche mille euro per un telefonino ma non per il cibo che è un elemento indispensabile per la vita e per la salute». Cibo e salute sono un binomio indissolubile e, per evitare gravi malattie come diabete, ipertensione, ipercolesterolemia, o anche alcuni tumori, vale di più la prevenzione attraverso stili di vita corretti piuttosto che tante medicine da assumere per tutta la vita. Ma anche la medicina deve cambiare prospettiva, puntando di più a prevenire le malattie piuttosto che ad affrontarle con nuovi e miracolosi farmaci che, ad un certo punto, manderanno in tilt il sistema sanitario, incapace di reggere economicamente all’impatto di milioni di persone sempre più anziane e sempre più malate. La chiave, lo si è capito nella serata al Conservatorio, sta in un regime alimentare a basso contenuto calorico basato su una nuova piramide alimentare composta da legumi, cereali integrali e vegetali, alternando momenti di digiuno. Poi bisogna fare tanto movimento: «chi non lo fa - chiarisce Fontana senza mezzi termini - non ha scuse soprattutto qui in Trentino dove basta uscire di casa per trovare una pista ciclabile o fare una passeggiata al lago o in montagna. E invece si passano ore stesi sul divano a guardare Facebook».

Partito da Riva e passato per Roma, poi per gli Stati Uniti e l’Università di Brescia, il professor Fontana è di nuovo in partenza, verso l’Australia, all’Università di Sidney, ma garantisce che anche da lontano continuerà la sua opera di educazione verso stili di vita che portino a stare bene e ad invecchiare in buona salute. «Guardiamo cosa mettiamo nel carrello quando facciamo la spesa, e togliamo tutti i prodotti trattati industrialmente, quelli che ci fanno male. Se smettiamo di comprarli chi li produce smetterà di venderli. Siamo noi, con le nostre scelte, ad influenzare il mercato. Dobbiamo pretendere di comprare cibi sani e rispettosi dell’ambiente». Il pubblico rivano appare convinto, applaude e si mette in fila per comprare il libro e portarsi a casa non solo le ricette dello chef ma anche una buona dose di cibo per la mente. (a.c.)













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