Griffe contraffatte, altri cinque indagati 

Sono accusati di aver acquistato online i capi di abbigliamento falsi e di averli rivenduti



ARCO. Ci sono altre cinque persone (tre cittadini italiani e due romeni) indagati con l’accusa di ricettazione e commercio di prodotti contraffatti nell’ambito di “Agorà”, l’indagine condotta dalla Guardia di finanza sul mercato dei falsi online. Un’inchiesta che ha già portato alla denuncia a piede libero di 25 persone e all’arresto di undici persone, tra le quali un’arcense di 51 anni, Alessia Gressu. Già sequestrati dalla Guardia di finanza trentina 50 mila capi di abbigliamento con griffe false.

I cinque nuovi indagati sono accusati aver acquistato online capi contraffatti (Woolrich, Moncler e Napapijri) e di averli successivamente rivenduti.

L’operazione «Agorà» nasce da un’indagine degli investigatori del nucleo di polizia economico finanziaria delle Fiamme Gialle di Trento che tengono sotto controllo i traffici illeciti. Anche quelli che avvengono nel web. Ed è in questo modo che sono incappati nel profilo dell’arcense che su Marketplace, proponeva pezzi importanti a prezzi quasi irrisori rispetto a quelli di mercato.

Gressu, secondo le indagini che sono state coordinate dalla procura di Rovereto, era la punta dell’iceberg, ossia la persona che metteva in comunicazione chi desiderava un capo (falsamente) firmato con chi era in grado di produrlo. Che si trovava nel napoletano con dei laboratori e dei magazzini organizzati come una piccola impresa in grado di tagliare, confezionare, rifinire e marchiare qualsiasi capo. Una produzione giornaliera di circa 160 pezzi che permetteva di soddisfare le domande e di non avere un magazzino troppo grande in caso di intervento da parte delle forze dell’ordine.













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