Giovani arcensi “ambasciatori” in Calabria 

Un trionfo il gemellaggio a Roccella Jonica compiuto da un gruppo di ragazzi guidato da Franco Righi



ARCO. «Quando torni da un’esperienza come questa non trovi le parole giuste per descriverla. Andare al sud per noi ha significato affondare i nostri pregiudizi, e conoscere la vera realtà di quei posti meravigliosi, che resteranno nel cuore». A dirlo, il presidente di noi Oratorio Arco, Franco Righi, rientrato nei giorni scorsi da Roccella Jonica dopo due settimane di scambio nella città gemella vissute assieme a una quarantina di giovani. «Il sindaco Betta ha dato ai ragazzi il mandato di rappresentare la città di Arco in Calabria – commenta Righi – e ne siamo stati molto onorati. I ragazzi hanno ricevuto un’accoglienza calorosissima, e sono rimasti colpiti dalla vicinanza che hanno sentito: è stato davvero un’esperienza incredibile, una lezione di vita». A Roccella Jonica il gruppo di Arco è stato accolto dal sindaco Giuseppe Certomà e dall’associazione “Roccella Jonica/Europa per i gemellaggi”, prima di vivere bellissime giornate a stretto contatto con l’oratorio e la comunità locale. Tra le visite, quella della città sotto la guida dell'associazione culturale “Roccella com'era”, la gita a Messina e a Reggio Calabria, e la giornata nella “Comunità Luigi Monti” a Polistena, un centro di accoglienza per minori e giovani tra i sei ai vent’anni che collabora con “Libera”, l'associazione di don Ciotti che lavora alla creazione di una comunità alternativa alle mafie. «La ciliegina sulla torta è stata la cena del gemellaggio con i piatti delle due comunità – continua Righi – la pasta all’arrabbiata per Roccella Jonica e carne salada e fasoi per Arco, e prodotti tipici dei due territori. Con finale a sorpresa: le tre torte con l’arrivederci al prossimo incontro».

Il primo incontro tra Arco e Roccella Jonica risale al 2013, quando Noi Oratorio organizzò una visita di giovani arcensi nella città con cui Arco, nel 2007, aveva firmato il gemellaggio. Un fatto inusuale, vista la connazionalità, suggerito da monsignor Giancarlo Maria Bregantini, oggi arcivescovo di Campobasso-Bojano, all’epoca a Locri-Gerace, celebre per le iniziative di lotta alla 'ndrangheta e di concreto sostegno all'economia della Locride, il quale nel 2005 partecipò a un convegno di “Arco Confronti”. Fu in quell’occasione che venne ipotizzato l’avvio di rapporti più intensi tra il Trentino e la Calabria, anche per sostenerne lo sviluppo, con la scelta che cadde su Roccella Jonica. Il gemellaggio fu perfezionato nel 2007 ad Arco, il 2 giugno, nel giorno della Repubblica. (s.bass.)













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