Ex Quisisana, il cantiere ancora fermo 

Nonostante il subentro della Andreola. Miori: «Al Comune hanno riferito di sistemazioni societarie in corso»



ARCO. Preoccupazione aleggiano sul cantiere dell’ex Quisisana, per il quale, alla fallita Azzolini, è subentrata la Andreola costruzioni. Nonostante il cambio, però, non si sono visti progressi sostanziali.

A inizio estate l’amministrazione in un dettagliato sopralluogo con la stessa società, assieme alle amministrazioni di Nago Torbole e Riva del Garda, lo avevano rilanciato certificando la veloce ripresa dei lavori per giungere nel minor tempo possibile alla completezza dell’opera, intesa come murature, copertura e verde. Del suo destino finale, non era e non è ancora stata data un’indicazione precisa. Dal sopralluogo, però, il cantiere ha fatto solo timidi passi in avanti lasciando perplessa la popolazione e l’amministrazione stessa. Vista la sua travagliata storia il teatro auditorium è un sorvegliato speciale. Tra le informazioni in mano agli stessi uffici tecnici comunali i ritardi nella ripresa dei lavori sarebbero da imputarsi a non meglio precisate sistemazioni societarie in corso nell’Andreola. Inevitabile quindi un po’ di preoccupazione e di timori che hanno cominciato a far apparire all’orizzonte le nubi nere del fallimento che ha coinvolto la Azzolini e bloccato l’opera dal marzo del 2012 all’inizio del 2018. In queste ore l’assessore all’urbanistica Stefano Miori insieme alla dirigente tecnica Maria Bianca Simoncelli stanno verificando lo stato di fatto dell’azienda. «So - ha dichiarato Miori - che non sono ancora ripartiti con i lavori che sarebbero già dovuti. Sto andando dalla dirigente per vedere come stanno procedendo le cose - ha poi aggiunto Miori -. Nell’ultimo contatto avuto con l’azienda ci hanno comunicato che il cantiere sarebbe dovuto ripartire ancora tempo fa, ma ad oggi (ieri ndr) non è ancora attivo. Ci hanno detto - ha infine precisato l’assessore - che non c’è da preoccuparsi e che il ritardo è da imputarsi al prolungarsi di alcune sistemazioni societarie che stanno per essere ultimate. Speriamo - ha concluso Miori con non poca preoccupazione e una buona dose di scaramanzia - che non sia un altro “patatrac”, visto che si sa che piove sempre sul bagnato». Nei prossimi giorni si capirà meglio se le preoccupazioni svaniranno rasserenando gli animi e quindi dando avvio alla ripresa del cantiere, pur con un ritardo sulla tabella di marcia o se la storia stia per ripetersi. Il che significherebbe un nuovo fermo del cantiere e la messa in forse dell’opera. L’azienda di Treviso aveva accettato di subentrare alla Azzolini prendendo in mano i lavori abbandonati, bonificandoli, sistemandoli, ricostruendo alcune parti e iniziando a mettere in sicurezza la parte a rischio crollo del vicino ex Quisisana. (l.o.)













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