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Droga, racconti in prima linea 

Al Casinò, venerdì, incontro l’Associazione San Patrignano



ARCO. «Una serata sulla tossicodipendenza che parli a tutti e che sia raccontata non da esperti e tecnici, ma da chi ogni giorno vive il problema», questa, in estrema sintesi, l’idea che ha portato a “Siamo stati scelti per vivere questa vita. Non distruggiamola”, come spiega uno degli oratori stessi, Maurizio Folgheraiter, presidente e responsabile per la regione dell’associazione Amici di San Patrignano.

In calendario per il 20 aprile alle ore 20.30, presso la sala Caproni del Casinò di Arco, l’evento lascerà infatti la parola alle testimonianze: «Interverranno Carla Pallaoro, una mamma che ha in famiglia il problema della tossicodipendenza, Mirco Sadler, un giovane che ha concluso con successo il percorso in comunità, e il maresciallo Luciano Osler, che oltre al tema giuridico, saprà spiegare meglio come sono cambiate le droghe nel tempo, divenendo sempre più pericolose, e com’è cambiato il loro mercato, che oggi attira i giovanissimi ed è tutto a portata di click» - ha aggiunto Folgheraiter, in occasione della conferenza stampa di presentazione, tenutasi lunedì sera. «Infine ci sarò io, che mostrerò la mia esperienza di ogni giorno in associazione, spiegando ciò che normalmente dico ai genitori che hanno figli tossicodipendenti. Risponderò alle domande di adulti e ragazzi e mostrerò loro come affrontare il problema unitamente» - continua - «non senza tralasciare quelle che sono le scomode realtà alla base di un uso o abuso di droghe: le insicurezze personali, gli squilibri nelle relazioni sociali, la mancanza di un ruolo genitoriale forte». Auspica pertanto una grande e diversificata partecipazione, il presidente di Amici di San Patrignano: «Vorrei vedere in sala tanti genitori, perché molto spesso sono proprio loro a non essere presenti, delegando la necessità di “fare attenzione” ai soli figli, ma vorrei vedere anche altri operatori di settore, perché niente è più importante del fare rete, in questo campo».

La serata di prevenzione è voluta dal Gruppo consigliare provinciale Patt e mediata da Luca Giuliani, che afferma: «Non deve essere vista come un momento politico, ma solo come uno strumento per affrontare un problema che esiste, per quanto si continui a nasconderlo». Un problema che, ribadisce Carlo Pedergnana, vicepresidente della Comunità di Valle, «tocca l’Alto Garda a livelli pari alle grandi città». Seguirà pertanto, conclude Giuliani, «un percorso attivo in questa direzione, che permetta alla comunità, in futuro, di saperlo affrontare e gestire al meglio. Penso per esempio a un tavolo di lavoro provinciale al pari di quello attivo ora sul cyberbullismo». (k.d.e.)













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