Arco. Sei mesi. Tanto è durata la “vacatio” per la comunità religiosa arcense rimasta, in questo lasso di tempo, priva di un parroco (assenza sopperita in via provvisoria dall’amministratore parrocchiale, ormai prossimo alla conclusione del proprio operato). Lo scorso 2 dicembre, come tutti gli arcensi ricordano, don Walter Sommavilla aveva sorpreso tutti rassegnando, durante la messa domenicale, le proprie dimissioni «perché - disse - senza più la necessaria serenità e le forze per continuare il servizio». Erano state queste le sue parole di congedo affidate alla comunità religiosa che aveva guidato per quattro anni.

Una decisione giunta come un fulmine a ciel sereno e che aveva creato un vero putiferio intorno alla Collegiata, con i fedeli prima increduli, poi sconsolati e infine arrabbiati per le condizioni che avevano portato don Walter a prendere la sofferta decisione. La vicenda è arrivata persino a trasformarsi in una questione politica, con dichiarazioni da più parti e a più riprese, poi come sempre succede tutto è scivolato via e la città, almeno in apparenza, ha voltato pagina.

Adesso arriva la nomina da parte del vescovo di Trento del nuovo parroco che avrà in carico di guidare le comunità di fedeli di Arco e San Giorgio. Don Francesco Scarin, 54 anni, originario di Caprino Veronese ma cresciuto ad Ala, proviene dalle parrocchie di Rovereto – S. Maria del Monte Carmelo, Albaredo, Camposilvano, Matassone, Obra, Parrocchia, Raossi, Riva di Vallarsa, Sant’Anna, Valmorbia. Lo attende un compito non facile: riportare la giusta serenità alla comunità religiosa arcense. La nomina di don Francesco fa parte di una serie di spostamenti decisi dalla Diocesi di Trento che si concretizzeranno in autunno e che riguarderanno venti parroci e cinquanta parrocchie del Trentino. GL.M.

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