«Ad Arco troppi pericoli per chi va in carrozzina» 

La protesta. Augusto Tamburini torna a chiedere all’amministrazione comunale la messa in sicurezza dei tanti marciapiedi pieni di buche e dossi, a incominciare da via Venezia


Gianluca Marcolini


ARCO. «Ogni giorno rischiamo di farci male, di cadere o venire investiti. È una situazione insostenibile e finora l'amministrazione comunale non ha fatto nulla per risolverla, nonostante le promesse». Augusto Tamburini torna alla carica e lo fa con una nuova protesta a capo dell'associazione “Marcia delle carrozzine”. Il portavoce del mondo della disabilità, ieri mattina, ha riunito alcuni amici e altri come lui costretti a muoversi seduti su carrozzine o appoggiati a dei girelli per mostrare la precarietà di via Venezia, l'ampia laterale di via Santa Caterina che conduce alle molte case Itea della zona e che poi si collega con via Degasperi, nel quartiere di Arco nuova.

La protesta aveva l'obiettivo di tenere desta l'attenzione dell'opinione pubblica nei confronti delle barriere architettoniche, vera emergenza sociale che accomuna, purtroppo, molte città italiane. «Lo scorso settembre, alla festa della disabilità al lago Bagattoli, eravamo riusciti a strappare all’amministrazione comunale di Arco la promessa che avrebbe sistemato il marciapiede di via Venezia, oggi siamo qui a testimoniare che nulla è stato fatto», ha esordito Tamburini mostrando, in presa diretta, le magagne della strada, dalle numerose buche agli avvallamenti ai “salti” dal cordolo all’asfalto, che pure ieri per poco non provocavano qualche ferito, o almeno contuso. «Tutti i giorni percorro questa strada e ho necessità di viaggiare sulla carreggiata perché non c’è altrimenti, purtroppo, e questo comporta ogni volta un pericolo non indifferente», il racconto di uno dei protagonisti della protesta di ieri, tutti residenti nella zona e che si vedono costretti, quotidianamente, ad aggirare le barriere architettoniche. «Qui in via Venezia serve un intervento di messa in sicurezza a partire dall’imbocco con via Santa Caterina e proseguendo per l’intera strada - ha proseguito Augusto Tamburini, presidente dell’associazione “Marcia delle Carrozzine” - ed è per questo che ci appelliamo nuovamente al Comune affinché proceda con un intervento che ci è stato promesso e che i residenti della zona aspettano da diversi anni. Anche l’Itea, forse, farebbe bene a scendere a controllare il contesto in cui si vive. Purtroppo, dobbiamo constatare che su certe tematiche l’attenzione da parte dell’amministrazione comunale e di altri enti non è massima come ci si aspetterebbe».

Ma le criticità, in tal senso, non si fermerebbero solamente alla via Venezia, secondo la “Marcia della carrozzine”: «Ad Arco le situazioni di criticità riguardano anche altre zone, ad esempio in via Capitelli, dove il marciapiede rappresenta una continua incognita tra gobbe e buche, costringendo le carrozzine a scendere spesso e malvolentieri dal marciapiede sulla strada, che tra l’altro è più pericolosa da quando è tornata a doppio senso di marcia. Ma problemi si registrano anche in via Cerere e soprattutto in via Roma, dove c’è una situazione da risolvere all’altezza della casa Pincelli. E mancano le fermate dell’autobus sbarrierate. Insomma, c’è ancora molto da fare».

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