Torbole, si accorge dell’errore e restituisce quasi mille euro 

L’episodio. Protagonista Rabia Lakhtiri, badante veronese di origine marocchina sul Garda per lavoro: il tabacchino delle sorelle Stefenelli aveva sbagliato la ricarica della carta Postepay


Sara Bassetti


Torbole. «Non necessariamente tutte le persone di un altro credo religioso o gradino sociale sono disoneste». Commenta così il suo gesto Rabia Lakhtiri. Poche parole, per qualcosa che a prima vista può apparire scontato e immediato. Ma la pratica, purtroppo, spesso in questi casi è diversa dalla teoria. E l’episodio finisce per diventare un importante segno (ed esempio) di grande senso civico.

L’episodio è successo nella giornata di martedì ma se ne è venuti a conoscenza solo nelle ultime ore. La donna di origini marocchine, badante in quel di Verona, in vacanza a Torbole per qualche giorno assieme alla signora per la quale lavora, ha restituito al tabacchino delle sorelle Stefenelli 900euro. Una somma tutt’altro che indifferente, frutto di un errore compiuto il giorno precedente, lunedì, dall’edicola di via Benaco, che aveva caricato sulla postepay del figlio di Rabia Lakhtiri 1000euro, anziché i 100euro richiesti.

«Sinceramente non so quante persone avrebbero restituito tutti quei soldi – ha commentato Anna Stefenelli – Rabia avrebbe potuto non presentarsi mai, e nessuno avrebbe saputo nulla. È stato un gesto bellissimo, un raggio di sole che racconta un senso civico che forse dovrebbe essere normalità, ma che purtroppo spesso è più un evento straordinario».

Se la donna non si fosse accorta dell’accaduto (e se, soprattutto, avesse deciso di far finta di niente), nessuno avrebbe mai potuto risalire a lei. «Nell’eventualità molto remota che ce ne fossimo accorti non avremmo mai potuto intercettarla, perché nessuno ha accesso ai dati sensibili dei clienti per un eventuale contatto – ha precisato la titolare del tabacchino in pieno centro a Torbole– se dopo tutte le verifiche ci si accorge che effettivamente c’è stato un errore di questo tipo, non c’è assolutamente modo di porre rimedio. Solo l’onesta ci può salvare in questi casi. Rabia è stata veramente un’amica speciale – ha aggiunto – ringrazio lei e il figlio per l’educazione e la grandissima onestà».

©RIPRODUZIONE RISERVATA .













Scuola & Ricerca

In primo piano