NAGO TORBOLE 

Municipio, minoranze all’attacco 

Chiedono al sindaco di chiarire le conseguenze della sentenza



NAGO TORBOLE. Depositano una mozione per fare chiarezza sulla causa riguardante l’assegnazione dei lavori per il nuovo municipio, recentemente persa dalla Provincia (Apac) e dal Comune di Nago-Torbole, i consiglieri di minoranza Johnny Perugini, Eraldo Tonelli, Giuliano Rosà, Lorenzo Borretto e Francesco Mazzoldi.

Dopo che il Consiglio di Stato ha concluso la diatriba tra enti pubblici e le ditte Damiani – Holz&Ko Spa e I.T.I. Impresa Generale Spa, le opposizioni si uniscono in un fronte comune, accusando l’amministrazione di non aver dato notizia della vicenda nel corso dell’ultimo Consiglio e chiedendo una nuova convocazione per «relazionare sulle possibili conseguenze della sentenza». In particolare i cinque consiglieri propongono di «chiedere ad Itas Assicurazioni se la polizza stipulata dal Consiglio dei Comuni copra effettivamente tutte le spese di giudizio» - che, a detta del sindaco Morandi, sarebbero pari a 11.500 euro - ma anche «se la sentenza esponga l’amministrazione alla richiesta di risarcimento danni da parte del raggruppamento di imprese Rti». Probabilmente esclusa, causa cavilli tecnici, la possibilità da parte delle imprese di ottenere i 270mila euro di indennizzo richiesto, per i consiglieri di opposizione di Nago-Torbole, il futuro della questione resta fumoso. Ultimo punto sul quale fare chiarezza sarebbe, allora, la possibilità di «un danno erariale per i maggiori costi sostenuti per la realizzazione della nuova sede comunale». Potrebbe esserci – per dirlo in altre parole - una multa da pagare per aver continuato con i lavori dopo l’esclusione della Damiani – Holz&Ko dalla gara di appalto causa un errore formale (l’inserimento di una lista di prezzi in una busta piuttosto che in un’altra), nonostante la Provincia, con nota del 6 ottobre 2017, invitasse a «prendere in considerazione l’opportunità di non procedere alla stipulazione del contratto fino all’esito del contenzioso», e nonostante, con una mozione del 7 novembre 2017, le minoranze chiedessero di «valutare i rischi finanziari e patrimoniali legati all’eventuale accoglimento del ricorso e se necessario sospendere l’iter di appalto in autotutela in attesa della sentenza del Consiglio di Stato»? (k.d.e.)













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