I cacciatori di Arco liberano nel bosco un piccolo capriolo

Arco. Il Servizio recupero fauna selvatica di Act, l’associazione cacciatori trentini, ha liberato in località Carobbi, ieri mattina, un piccolo di capriolo femmina, soccorso lo scorso 25 giugno...



Arco. Il Servizio recupero fauna selvatica di Act, l’associazione cacciatori trentini, ha liberato in località Carobbi, ieri mattina, un piccolo di capriolo femmina, soccorso lo scorso 25 giugno mentre si trovava, solo e a un’età di circa quindici giorni, in una rotatoria della città, per essere svezzato nel Centro Fauna Alpina di Casteller e, infine, rimesso in libertà. Il capriolo fa parte di un folto gruppo di quindici piccoli ungulati soccorsi l’anno scorso nel periodo estivo in tutto il Trentino, di cui alcuni erano feriti e in gravi condizioni. Quelli sopravvissuti sono nove, sei dei quali sono stati liberati in questi giorni (l’ultimo è questo di Arco), mentre gli altri lo saranno nel giro di pochi giorni. In questi dieci mesi è stato allattato lungamente con latte di capra, di cui ha consumato una grande quantità, essendo meno nutriente di quello di capriolo.

La liberazione dopo lo svezzamento viene fatta di norma con la bella stagione, quando cioè si è certi che il piccolo possa trovare facilmente di che nutrirsi. Non è dato sapere il motivo per cui il piccolo capriolo si trovasse in condizione di abbandono, evento assolutamente raro. Non era, infatti, né ferito né ammalato.

La liberazione è avvenuta a cura di Fabio Cagol della Act, presente anche il direttore tecnico Alessandro Brugnoli, accompagnati dal presidente della sezione di Arco Angiolino Betta e dal sindaco Alessandro Betta. Il luogo scelto per la liberazione è un grande prato in località Carobbi, sulla montagna tra Arco, Dro e Drena.













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