Giupponi, il libraio rivano che ha sconfitto Amazon 

Presidente dei librai antiquari italiani, ha lanciato lo sciopero contro il colosso dell’e-commerce che voleva «scaricare» i venditori di alcuni paesi. E alla fine l’azienda di Bezos ha dovuto cedere


di Maurizio Zambarda


RIVA. Davide ha sconfitto Golia: i piccoli librai antiquari di tutto il mondo hanno fermato il colosso Amazon. Tra questi 550 temerari di 27 diverse nazioni c'è anche il rivano Mario Giupponi, titolare dello Studio Bibliografico Benacense di via Disciplini nonché presidente dell'associazione librai antiquari d'Italia.

«È stata una cosa incredibile – ci ha spiegato Giupponi – perché in brevissimo tempo siamo stati così compatti e determinati da far capire che il mediatore non può esagerare». Nel caso specifico il mediatore tra librai e compratori è AbeBooks - la piattaforma specializzata acquistata nel 2008 da Amazon, la più grande internet company al mondo - che di punto in bianco, senza motivarlo, ha comunicato ai venditori di Russia, Repubblica Ceca, Ungheria e Corea del Sud di non voler più lavorare con loro. «Io ho ritirato dal sito i miei 35 mila volumi – ha detto Giupponi, definito un “eroe” da Massimo Cirri in diretta a Caterpillar su Rai Radio2 – ma a dare il via è stato il londinese Simon Beattie che ha messo in “vacanza”, questo è proprio il termine usato, la sua vetrina. Noi tutti non abbiamo fatto altro che metterci nei panni di quei colleghi che non operano nelle grandi piazze e che vivono solo grazie al mercato globale favorito dalla rete. In quattro giorni abbiamo fatto sparire da AbeBooks qualcosa come 350 mila libri per un valore di 40 milioni di euro».

Immediata la reazione di Amazon che, sentiti i rappresentanti dell'International League of Antiquarian Booksellers, ha “riammesso” i commercianti delle quattro nazioni coinvolte. La notizia ha fatto il giro del mondo tanto che anche il New York Times se n'è occupato. «Nel confronto in videoconferenza tra le parti – ha spiegato il presidente dell'Alai – ci è stato assicurato he da adesso in poi loro non potranno più prendere delle decisioni in maniera unilaterale. Questa è una vicenda che scostandosi dagli aspetti specifici, vale per noi come per gli alberghi, ribadisce con forza quanto sia necessario riequilibrare il ruolo del mediatore, in questo caso Abe, calmierandone la propria azione. Non è possibile appiattire il tutto, omogenizzando il mercato on line. Non solo, c'è anche bisogno di maggiore professionalità, un libro antico non si vende come un aspirapolvere».

Voce autorevole quella di Mario Giupponi, il cinquantaseienne rivano è tra i primi librai italiani, in attività da 30 anni, dodici dei quali in via Disciplini dove è possibile sfogliare una parte dei 100 mila volumi in suo possesso. Molte le pubblicazioni rare e preziose, si va dal '400 ad oggi, come la prima edizione di “Se questo è un uomo” con dedica autentica di Levi, il suo valore è di qualche migliaio di euro.













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