«Consiglio Patt, mai chiesto di entrare» 

Ginetta Santoni «rinnega» la nomina nell’organo provinciale: «Resto alla finestra»



DRO. Non accetta la nomina al Consiglio Provinciale del Patt, Ginetta Santoni che pure non prospetta, per il momento, alcun cambiamento di “colori”. Comparsa tra gli eletti, in seguito alle votazioni per il rinnovo degli organi del partito, tenutesi lo scorso lunedì presso la Rocca di Riva, chiarisce la sua posizione al riguardo, dichiarando di non voler assumere alcun incarico, nonostante le sia già stato attribuito. «Non ho mai dato disponibilità per entrare nel Consiglio Provinciale» - afferma infatti - «e non so perché sia stato fatto il mio nome, dal momento che – per di più – alla riunione in cui sono avvenute le nomine ero assente». Un allontanamento dalla posizione che avrebbe dovuto ricoprire che però, almeno per ora, non corrisponde ad un’uscita dal partito: «Quando sono stata eletta, ero nella lista del Patt e quindi, per coerenza con me stessa e con chi mi ha votata, non me ne andrò. Del resto, se mi ero avvicinata, era per delle posizioni che reputavo affini al mio sentire e ai miei ideali, quindi ora non potrei rinnegare il tutto cambiando lista. Non ho mai apprezzato chi lo fa» - spiega Santoni. «Eppure, se scelgo di restare ai margini e di monitorare dall’esterno l’andamento del partito, è perché negli ultimi anni le cose sono molto cambiate. Senza scendere in considerazioni personali o in diatribe» - aggiunge - «penso che il Patt debba ritornare ad essere rappresentativo dei territori trentini e della loro storia, distaccandosi dalle ambizioni personali dei singoli e dalla costante aria di polemica che lo pervade». Dicendosi fiduciosa su un ritorno ai “vecchi valori”, dunque, Ginetta Santoni conclude: «Continuerò a lavorare attivamente per la cittadinanza che ha creduto in me innanzitutto come persona».

(k.d.e.)

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