Carrozzine, troppe strade «vietate» 

Arco, la denuncia: in via Venezia, via Roma e nella stazione delle corriere ci sono numerose barriere architettoniche



ARCO. Continuano le segnalazioni da parte della Marcia delle Carrozzine Onlus sulla presenza delle barriere architettoniche presenti nei vari comuni dell’Alto Garda. Questa volta ad essere perlustrato con attenzione è il comune di Arco e più precisamente via Venezia, la stazione delle corriere e via Roma. Punti in cui vi sono alcune barriere architettoniche che limitano e complicano il passaggio fluido a chi è costretto a muoversi con la carrozzina. «Qui in via Venezia - ha raccontato il fondatore dell’associazione Augusto Tamburini - abbiamo un marciapiede che dalla zona residenziale porta verso le attività commerciali e via Santa Caterina. Dove il marciapiede si interrompe per lasciare lo spazio d’ingresso alle macchine ai vari palazzi vi sono degli scalini difficilmente affrontabili dalle normali carrozzine». In alcuni punti sono presenti delle gettate di asfalto, non ben piazzato che, come hanno dimostrato i presenti, non bastano ad affrontare lo scalino del marciapiede. «Basta davvero poco per risolvere questi problemi - ha commentato Angelo Fresch, membro dell’associazione e volto noto nella lotta alle problematiche connesse con le disabilità -. Basterebbe che l’amministrazione si muovesse sul territorio per osservare». Per Tamburini è importante far notare il carattere pacifico di queste azioni dimostrative. «Non è per voler fare polemica - ha commentato Tamburini -, ma vogliamo far notare queste problematiche nella speranza che queste vengano risolte nel minor tempo possibile. Qui in via Venezia, per esempio - racconta - c’è una signora con un ragazzo in carrozzina che tutti i giorni va a far la spesa e ha enormi difficoltà nell’accompagnare il figlio». Dopo via Venezia la carovana si è spostata in una zona più centrale e ben più frequentata come la stazione delle corriere e più precisamente in via Baden Powell dove i lavori conclusi del famigerato rondò hanno tralasciato di “smussare” la fine del marciapiede che permette il collegamento tra la pedonale della fermata con la cicopedonale su via S. Caterina verso la curva Marinoni. «Anche in questo caso è praticamente impossibile salire - hanno mostrato i disabili della Marcia delle Carrozzine -. Bastava davvero un poco di attenzione in più». Ultimo punto quello si via Roma all’altezza dell’incrocio nei pressi dell’hotel Olivo dove si trovano tre esercizi il più storico dei quali è una latteria. «Qui - ha mostrato Tamburini - abbiamo una pedana che dalla strada porta al livello delle attività commerciali. La sua pendenza è eccessivamente elevata, superiore al massimo fissato dalla legge. Una volta sceso anche con la carrozzina a motore come la mia è impossibile risalire. Qui Comune e privato potrebbero trovare insieme un accordo».

(l.o.)















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