Arriva il «White Friday», la festa del baratto 

Domani e sabato nella scuola media di Prabi l’evento proposto da Rotte Inverse Per i bambini ci sarà la possibilità di scambiarsi libri, giocattoli e vestiti



ARCO. Lo hanno chiamato “White Friday”, in controtendenza con il novembrino “venerdì nero” di importazione anglosassone, simbolo dello shopping sfrenato e delle calche nei negozi. Si tratta di un evento che ha come obiettivo non il consumo, ma il riciclo, e che vuol porsi come un piccolo ma efficace strumento contro la crisi, in particolare delle famiglie con bambini.

Domani e sabato avrà quindi luogo, presso l’aula magna delle scuole medie di Prabi, una due giorni dedicata al baratto. L’idea è di Rotte Inverse, associazione arcense nata un paio di anni fa da un distaccamento del Movimento di Decrescita Felice. «Il nostro proposito» - spiega infatti Daniele Monetti, vicepresidente - «è quello di offrire un aiuto , in un periodo come quello attuale, fatto di disoccupazione e difficoltà, intervenendo su uno dei punti più complessi all’interno delle dinamiche sociali e familiari: lo sviluppo dei bambini». Sarebbero infatti i più piccoli, come aggiunge ancora Monetti, «l’anello più debole di questa catena, coloro che soffrono maggiormente di fronte alle ridotte possibilità economiche della famiglia. Si pensi per esempio a quanti giochi desiderano, o anche solo all’enorme quantità di abiti di cui necessitano, nella loro continua crescita». Nel corso del “White Friday”, dunque, si potranno scambiare tutti gli oggetti di cui bimbi e ragazzi necessitano: giocattoli, libri, ma anche e soprattutto vestiti e scarpe. La giornata di venerdì, con orario 17-19, sarà perciò dedicata al donare e al ritiro dei beni. «In cambio di ciò che sarà portato, si riceveranno dei gettoni» - continua il vicepresidente di Rotte Inverse - «alcuni saranno vecchie medagliette stampate in 3d in precedenti occasioni, altri saranno invece creati con tappi di sughero riciclati». Il baratto vero e proprio avrà poi il via il giorno seguente, dalle 10.30 alle 12.30 e poi ancora dalle 13.30 alle 17.30: «A quel punto si potranno “acquistare” gli oggetti portati da altri, pagando con i gettoni ricevuti».

Giunto alla sua terza edizione, l’evento raggiunge quest’anno, ottenendo un nome ufficiale, nuova maturità: «Abbiamo sempre avuto una buona risposta nella partecipazione allo scambio, ma speriamo di poter fare sempre meglio. Battezzare la proposta ”White Friday”, la rende immediatamente riconoscibile, ponendola in antitesi con l’usanza del “Black Friday”, qualcosa che ci ha sempre lasciato inorriditi» - racconta Monetti. Lo scambio fa parte di un calendario più ampio di eventi: «La nostra associazione, ad esempio, tiene un Cineforum didattico nei diversi cinema della zona, e a breve ripartiremo con una serie di appuntamenti settimanali chiamati “apericiclo”, ovvero aperitivi nel corso dei quali vengono creati oggetti con materiale di scarto, poi rivenduti nei mercatini» - conclude. (k.d.e.)













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