giorgio TONINI AL COMITATO PUNTO NASCITE 

«Ad Arco va valorizzata la vocazione sanitaria»

ARCO. A pochi giorni dal voto di domenica prossima, sono ormai conclusi gli incontri del “Comitato Salviamo il Punto Nascite di Arco e le Guardie Mediche – Salviamo il Diritto alla salute” con i vari...



ARCO. A pochi giorni dal voto di domenica prossima, sono ormai conclusi gli incontri del “Comitato Salviamo il Punto Nascite di Arco e le Guardie Mediche – Salviamo il Diritto alla salute” con i vari candidati presidenti. Il penultimo aspirante Governatore ad incontrare il comitato guidato da Riccardo Cargnel è stato Giorgio Tonini dell’Alleanza di centro-sinistra (Pd, Upt, Futura 2018). All’appello manca solo Mauro Ottobre mentre il Governatore uscente Ugo Rossi non ha dato risposta. Tonini, in merito ai parametri utilizzati per la decisione della chiusura e quindi per l’eventuale deroga, ha spiegato che vanno valutati anche gli esiti delle prestazioni sanitarie, perché c’è il rischio di vedere solo un aspetto e non gli indicatori nella loro totalità mentre la qualità dei risultati del servizio è importante. «Più gli indicatori sono positivi più vi è la possibilità di consentire una deroga più elastica», è stato detto. I rappresentanti del Comitato hanno tuttavia fatto notare che a forza di depotenziare un ospedale è giocoforza che ci sia un peggioramento degli esiti: «C’è stata una sorta di eutanasia nei confronti dell’ospedale di Arco», è stato sottolineato. Secondo Tonini Arco è una città a vocazione sanitaria da sempre e quindi bisogna enfatizzare questa sua vocazione. Se si deve chiudere una cosa perché è necessario, bisogna che se ne apra un’altra. Paradosso della Pma di questo livello che non abbia il percorso completo con la nascita, visto anche il rapporto fiduciario che si crea tra medico e partoriente. È stato toccato anche il problema delle nascite in forte calo.

Il candidato del centrosinistra, sul discorso delle guardie mediche ha detto che a Ledro avrebbe avuto senso tenere il servizio. «In conclusione - si legge nella nota del Comitato - secondo Tonini si può rimettere mano alla sanità usando il Not come punto base, nel quale dovranno essere accentrate le grandi patologie, certe gravità e complessità, tutto il resto va tenuto negli ospedali periferici».

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