Valderrama dopo l'apocalisse



Lo chiamavano il Gullit biondo, anche. Colombiano, genio e sregolatezza, per dire una banalità. Correva poco, ma porgeva il pallone come pochi altri. Tre volte capitano della sua nazionale ai Mondiali. Valderrama è uno che non si dimentica. Ancora meno, dalle nostre parti, visto che porta il suo nome uno siti più intelligenti e spiazzanti che la Rete può offrire. Perché Valderrama.it? La raccontano così, gli immaginifici facitori di una narrazione calcistica che ha del geniale. “Non ne potevamo più dei nostalgici della poesia nel calcio, né dei moralizzatori del calcio malato. Eravamo malati. Malati di pallone. Capimmo che non era il pallone ad essere malato ma tutto il resto. Erano le parole a essere tutte sbagliate. Erano sempre le stesse da alcuni anni, e noi le odiavamo... Non volevamo disseppellire nessuno, nessuna grande penna del passato. Costruimmo un mausoleo, questo sì. Scintillante e immutabile, per il pallone: sarebbe stato là, nel caso lui o noi alla fine fossimo schiattati. Avrebbe offerto a tutti quei malati come noi un rifugio sicuro in cui covare il pallone, in attesa di rinascere. Iniziammo a tradurre le parole, parole diverse, di posti lontani. Visitammo le tombe dei forti. Qualcuno bofonchiò Babangida, un altro borbottò Boranga... Cominciammo a scrivere. Pronunciammo il nome: Valderrama”. Bene, chi oggi volesse rileggersi - sulla cara amata carta e non su algidi schermi di computer - le scritture di esordio della pattuglia di Valderrama, può accomodarsi.  Le edizioni Jouvence hanno pubblicato Redenzione e pallone. 258 pagine fitte fitte, “il calcio dopo l’apocalisse”, i racconti di un rotocalco le cui storie non sono firmate e il più delle volte non sono vere. Aspettatevi un trionfo pop. Quaranta storie. Le letture della mattina iniziano con un ultimativo “Il cazzo di Gullit”, si perdoni la franchezza alla discola pattuglia. Quelle della sera comprendono la cotoletta alla bolognese di Beppe Signori e quelle della notte la caccia grossa al Codino. Per non dire di Donadoni, Martin El Loco Palermo, i tifosi dei Kerala Blasters, Keene, Saadi Gheddafi, Totti, Sheringam...copertiuna













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