Se la sanità, a Bolzano, diventa un tema etnico



È già un campo minato, l’ospedale di Bolzano. Ci manca solo che il presidente Kompatscher getti un fiammifero etnico sulla benzina dei tanti problemi che curiosamente la dirigenza dell’Azienda sanitaria già non riesce a risolvere. Non basta il (perenne) caso del pronto soccorso? Non sono sufficienti le difficoltà informatiche? E che dire del braccio di ferro sull’assicurazione prima tagliata e poi (forse) ricomparsa, in assenza della quale il personale non potrebbe certo lavorare con la necessaria serenità? Ah, giusto, c’è anche la questione dei reparti del San Maurizio che d’estate (come se l’estate arrivasse all’improvviso, in tutta la sua imprevedibilità...) non possono garantire tutti i servizi. Come se l’Alto Adige uscisse in edicola un giorno sì e uno no perché ci sono le ferie... Sembra di essere su Scherzi a parte.

Ma ora il presidente Kompatscher ha trovato il colpevole: gli italiani. «Per troppo tempo - ha detto una settimana fa in occasione del lancio della lista dei candidati della Svp - s’è lasciato l’ospedale di Bolzano in mani italiane». Dichiarazione alla quale, vi confesso, mi rifiutavo di credere. Perché c’è una cosa che in questa terra, nel 2018, non si può più mettere in discussione: la pacifica e riuscita convivenza. L’equilibrio che faticosamente abbiamo raggiunto dopo anni pieni di salite, di insidie, di bombe, di incomprensioni. Lo straordinario dialogo che ha reso questa provincia, come anche gli ultimi dati dimostrano, un’isola di benessere.

Ma torniamo alle frasi di Kompatscher: una settimana fa ho detto ai miei cronisti di verificare esattamente il significato di quelle parole esplosive. Abbiamo sentito più volte il presidente e lui ha gettato acqua sul fuoco: parlavo dei malati che hanno diritto ad essere curati (e capiti) nella loro lingua, ci ha detto in sostanza.

Peccato che tutti i mezzi di informazione di lingua tedesca, non smentiti dal presidente, abbiano riportato sostanzialmente lo stesso concetto. Che è politicamente sbagliato: perché da un Landeshauptmann del nuovo Millennio ci s’aspetta un inno alla convivenza, all’integrazione, ai passi avanti fatti. Ma il concetto è anche assurdo: perché l’ospedale di Bolzano è governato in massima parte da mani tedesche e perché è stata prima di tutto la Svp a considerare, anche in ambito sanitario, Bolzano la periferia del regno. Dare una mano a Bolzano e a un ospedale che deve essere eccellenza per tutta la provincia è necessario. Ma sparare sugli italiani in una fase come questa è quasi come sparare sul Pd. O sui panda, che forse hanno maggiori speranze di sopravvivenza.













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