Il vigile e Carmela: quando le ingiustizie (per la politica) non sono tutte uguali

Dino Panato - funerale carmela omicidio pergineLa solidarietà e l'umana vicinanza di fronte ad un male ingiusto dovrebbero essere sentimenti che vanno al di là degli steccati politici o - peggio - dell'opportunismo del momento. Così, almeno, mi hanno insegnato i miei genitori. Ecco perché proprio non capisco (povero ingenuo...) perché un vigile urbano aggredito riceva (giustamente) così tanto affetto e condivisone del dolore da parte delle istituzioni mentre neanche un comunicato stampa (ma neanche uno!) sia arrivato in redazione per esprimere il dolore alla famiglia della povera Carmela Morlino, massacrata a coltellate dall'ex marito di fronte ai loro bambini. E non si dica che si tratta di violenza privata, perché nella tragedia di Zivignago ci sono tutti gli ingredienti di un evento su cui la politica (ma anche il mondo della giustizia) dovrebbero fermarsi a riflettere: la paura di una donna minacciata in famiglia, il sostegno offertole da una importante associazione pubblica, un percorso di protezione messo in piedi dal sistema giudiziario che poi, all'improvviso, ha rimesso quell'uomo brutale nelle condizioni di fare del male. E' stato fatto tutto il possibile? Si poteva evitare questa tragedia? Qualcuno ha sbagliato? Domande che non sembrano interessare a nessuno.



La tragedia di Zivignago è rimasta un pallido fatto di cronaca sullo sfondo della vita politica trentina. Nessun comunicato ai giornali, ma nemmeno la fugace presenza delle istituzioni (fatta salva l'amministrazione di Pergine) al funerale di Carmela. Eppure di commissioni Pari opportunità e Consiglieri di parità il Trentino non difetta. Il dolore è quello - solitario - di un padre e di una madre (pugliesi) che ora qui in Trentino dovranno caricarsi sulle spalle il futuro dei loro nipoti, ridiventando genitori da pensionati. Un controsenso della vita.

E' andata decisamente meglio al trentinissimo vigile urbano aggredito in centro città. Cinque giorni di prognosi e un grande spavento. Ha svolto con coraggio e dedizione il suo compito  e per questo è giusto (anzi, doveroso) che le istituzioni gli manifestino vicinanza. Eppure tutti questi commenti addolorati che leggo ora dal mio computer mi lasciano in bocca quella sensazione che, troppo spesso, per la politica le ingiustizie non sono affatto tutte uguali.

 













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