Il sound dei Pinguini Tattici Nucleari


Katja Casagranda


Tornano dopo essere stati ospiti del PopLar Festival a Trento la scorsa estate I Pinguini Tattici Nucleari. Band ironica dal genere indefinibile che deve il proprio nome ad una costosissima birra, come amano ricordare loro nelle ironiche interviste, bergamaschi doc, i Pinguini Tattici Nucelari saranno sabato 17 febbraio allo Smart Lab di Rovereto, ore 21, dove arrivano forti di una serie di sold out nei club nazionali, oltre un milione di ascolti per i primi due singoli e trecentomila visualizzazioni in poche settimane del loro video Irene, la partecipazione allo Sziget Festival in Ungheria, interviste su Rolling Stones e il video Tetris pubblicato su Repubblica.it Ne parla Elio.

Partiamo dallo Sziget Festival 2017?

L’invito ci è arrivato via mail da un ragazzo italiano che gestisce un campeggio nel Festival e gestisce un palco con una programmazione pomeridiana. Al Festival arrivano tanti italiani e quindi è stata davvero una bella esperienza

Come nasce il successo che state avendo?

Dal lavoro continuo. Siamo fieri di dire che ci siamo fatti da soli con una gavetta fatta di tanti live sia come Pinguini che con altri progetti. Credo questo si senta nella nostra musica che raccoglie i gusti e le influenze di ciascuno di noi. Sottolineo che siamo prima di tutto un gruppo di amici di 24 anni che si conoscono da sempre e che suonano insieme da tantissimi anni. Ora ci appoggiamo ad un’agenzia di booking e di promozione perché fare tutto da soli sta diventando un po’ troppo grande per noi, ma fino a poco tempo fa ci gestivamo tutto da soli. Inoltre ci stiamo guardando attorno per capire come funziona il mondo della musica. Sfruttiamo il web e la forza dei social

Come lavora il gruppo?

Ognuno ha un po’ il suo ruolo le canzoni sono frutto di Riccardo che scrive i testi e ce li sottopone, poi ci lavoriamo sopra e scegliamo il ritmo che più ci pare si addica, pop, rock, reggae… Nei testi c’è il nostro mondo di ragazzi, le nostre esperienze, i pensieri, le chiacchierate, la nostra terra. Siamo fieri delle origini bergamasche e usiamo modi di dire che infiliamo in alcune canzoni per esempio. Ragioniamo sulla nostra generazione, “gioventù brucata” come pecore che brucano tutto, la cultura di massa…

La formazione attuale è definitiva?

Siamo molto amici di tutti coloro che sono stati Pinguini, tanto che a volte suoniamo ancora assieme. Chi se ne è andato lo ha fatto perché voleva dedicarsi ad altro, oppure la cosa diventava troppo impegnativa e non se la sentiva più. Siamo molto affiatati e ci divertiamo a suonare, ai live, i viaggi.. Questo trapela nella nostra musica che è irriverente e ironica con il messaggio di non prendersi troppo sul serio Così ci sta che improvvisiamo e a volte ci scappa un canto di chiesa in mezzo al live e gli andiamo dietro. Vedere il pubblico che si diverte balla e canta è ciò che ci soddisfa di più e a fine concerto ci piace stare con i ragazzi che sono venuti a sentirci













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