Bers, “basta investimenti nel carbone e nell’upstream oil”



Quotidiano Energia - Sarà la decarbonizzazione il perno della strategia per il settore energetico della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) nei prossimi cinque anni. Lo ha deciso ieri il consiglio di amministrazione dell’organismo, che ha contestualmente annunciato lo stop ai finanziamenti al carbone e all’E&P petrolifera. In particolare, spiega una nota, la strategia 2019-2023 prevede l’aumento degli investimenti nelle rinnovabili, nell’integrazione dei sistemi energetici e nell’elettrificazione “come mezzo per rendere più pulite le aree in cui la Bers investe, tra le quali alcune delle economie e città più inquinanti del mondo”. In linea con la nuova strategia, la banca non erogherà più finanziamenti alla produzione di carbone e alla generazione elettrica da combustibili solidi, nonché all’esplorazione e produzione di petrolio “eccetto in circostanze rare ed eccezionali in cui gli investimenti riducono le emissioni di gas-serra”. Dal gennaio 2019, inoltre, la Bers adotterà una metodologia (“Shadow carbon pricing methodology”) per misurare l’impatto climatico dei progetti candidati al finanziamento, che nella valutazione economica terrà conto anche di esternalità come il costo delle emissioni di gas-serra. “Servono azioni urgenti e decisive per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici e della qualità dell’aria, con un radicale spostamento dagli idrocarburi alle fonti energetiche pulite”, ha commentato il direttore Energy and Natural resources della Bers, Nandita Parshad.









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