Autotrasporto sostenibile con l’elettrico



e7 il settimanale di QE -  Il mondo dei mezzi pesanti ha bisogno di rinnovarsi se vuole assottigliare la fetta di emissioni di cui è artefice. Nonostante rappresenti il 9% dei veicoli in circolazione, è responsabile di circa il 22% della CO2 totale emessa in UE dai veicoli a motore e del 40% nel mondo (fonte International Council on Clean Transportation 2017). Il settore dei trasporti, poi, è l’unico in Europa che oggi registra un valore più alto delle emissioni di anidride carbonica e del carburante usato rispetto ai dati del 1990. Senza dimenticare che sull’autotrasporto pesa lo spettro del taglio alle accise carburanti: nei giorni scorsi il Sottosegretario al MEF Massimo Bitonci ha annunciato la presentazione di una proposta in questo senso. L’eliminazione progressiva della compensazione delle accise potrebbe portare a un fermo dei mezzi pesanti, avverte Confcommercio-Conftrasporto, o a rifornimenti all’estero. Ingranare la marcia della sostenibilità prevede la sostituzione del gasolio, che pesa per circa il 30% sui costi aziendali, con combustibili alternativi, elettrico e GNL ad esempio. Ed è una misura necessaria e fondamentale per la salute pubblica, considerato che stime della Commissione europea mostrano un aumento delle emissioni di anidride carbonica da veicoli pesanti del 10% entro il 2030 e del 14% entro il 2040 rispetto a valori del 2015.  Per dare sicurezza agli autotrasporti e stimolare l’uso di tecnologie efficienti i rappresentanti politici nazionali ed europei dovranno adottare misure lungimiranti capaci di attutire il rischio d’investimento. Ad evidenziarlo il report “Trucking into a greener future” realizzato dalla società di consulenza Cambridge Econometrics e commissionato dall’European Climate Foundation. Lo studio evidenzia anche i risvolti positivi di questo cambio di marcia in termini di crescita economica e sicurezza energetica per l’Europa.  Immettendo nel parco circolante veicoli a diesel più efficienti e, parallelamente, nuovi mezzi elettrici e a idrogeno si potrebbero ridurre le importazioni di petrolio di 1 miliardo di barili entro il 2030 e di 11 mld di barili entro il 2050. Numeri importanti alla luce del dato sulle importazioni di greggio in UE, pari all’89%, per la maggior parte destinato al settore dei trasporti. Dopo il 2030 la “spinta verde” che arriverà con l’installazione di motori a diesel più efficienti tenderà ad affievolirsi, prosegue il rapporto, e il contributo ulteriore dovrà arrivare dall’elettrico, il cui investimento iniziale sarà attutito dal total cost of owsnership a partire dal quinto anno di vita del mezzo. “Le tecnologie a emissioni zero stanno crescendo velocemente e, come questo studio mostra, il loro costo potrebbe diventare estremamente competitivo in pochi anni”, ha affermato in nota stampa Pete Harrison, Transport Programme Director, Eruopean Climate Foundation. A beneficiarne sarà l’economia, con una crescita stimata del PIL di 52-58 mld di euro in UE entro il 2050, oltre al settore occupazionale: previsti 120.000 nuovi posti di lavoro con lo sviluppo delle infrastrutture elettriche. Su quest’ultimo punto il report evidenzia il bisogno di investimenti che vanno dagli 80 mld ai 140 mld di euro da qui al 2050. L’Europa vanta già esempi importanti. In Germania il Governo sta testato il sistema “e-highway overhead” con l’elettrificazione di tre tratte pilota aperte al traffico: 5 Km nell’autostrada A5 vicino a Francoforte; 6 Km nella strada B565 del Bade-Wurttemberg; 6 Km nell’autostrada A1 vicino a Lubecca. L’obiettivo è raggiungere circa 1.000 Km di rete elettrificata entro il 2025, espandibili sino a 3.000-4.000 entro il 2035. In Svezia il Ministero dei Trasporti sperimenterà le modalità di elettrificazione e-highway - con catenaria, induzione, conduzione a terra - e, nei prossimi due anni e mezzo, collaborerà con Siemens e Scania su un tratto di circa 2 km lungo l’autostrada E16, tra Sandviken e Gävle.  In Italia è stato presentato sabato 8 settembre il progetto pilota che A35 Brebemi svilupperà insieme a Scania nei prossimi 12 mesi e che vede come capofila Concessioni Autostradali Lombarde (CAL) in allineamento con il MIT e il MinAmbiente. L’iniziativa prevede l’elettrificazione dell’infrastruttura attraverso l’installazione dei sistemi di distribuzione con una linea di contatto da 600-750V in corrente continua posta a 5,5 mt di altezza. Il 50% delle risorse utili alla realizzazione del progetto arriveranno da fondi regionali e privati (Siemens, Scania, operatori del trasporto e della logistica, fornitori di energia elettrica); per coprire il restante 50% dei costi ammissibili l’iniziativa parteciperà al bando UE CEF Transport 2018 (con scadenza questo ottobre). Ricevuto l’ok ai lavori, entro gli inizi del 2019, nei primi sei mesi si procederà all’elettrificazione di 6 Km della A35 tra Calcio e Romano di Lombardia (Bg) necessaria per mettere a regime e tarare il sistema. Una volta testati l’efficienza, l’efficacia e la sostenibilità economica della soluzione, nonché stabilita una chiara programmazione sovra-nazionale che supporti la tecnologia, specifica una nota stampa, si procederà alla completa elettrificazione della A35 e alla commercializzazione dei veicoli. Gli autocarri di Scania impiegati per il test saranno dotati di catena cinematica ibrida con motore elettrico alimentato tramite pantografo che, nel momento in cui abbandonerà il tratto coperto, potrà sfruttare il motore elettrico, grazie all’accumulo, o quello endotermico.  Al termine dei 12 mesi il progetto capofila produrrà e renderà disponibili i dati della sperimentazione. Oltre che alla sostenibilità, la sostituzione del gasolio promette di portare marginalità alle aziende di trasporto. E di aprire nuove opportunità in termini di sicurezza e di implementazione delle “Smart Road”: si pensi all’IoT, al monitoraggio in tempo reale della circolazione - anche dei veicoli a guida autonoma - e alla possibilità di installare pannelli FV nelle aree altrimenti inutilizzabili poste tra l’autostrada e l’alta velocità, così da alimentare entrambe le linee.









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