Auto, il momento difficile del diesel fa salire le emissioni medie di CO2 Ue



Quotidiano Energia - Dopo il reiterato allarme delle case auto e le prime avvisaglie dei mesi scorsi, arrivano oggi i numeri dell’Agenzia europea dell’ambiente a certificare l’impatto della crisi del diesel sulle emissioni di CO2 delle immatricolazioni Ue. Secondo le stime preliminari dell’Aea, infatti, nel 2017 le emissioni medie delle nuove vetture si sono attestate a 118,5 g/km, 0,4 grammi in più rispetto all’anno precedente. Una crescita contenuta in valore assoluto, ma che si scontra con il ben diverso calo di 22 grammi messo a segno dal 2010 e con l’obiettivo dei 95 g/km che i costruttori dovranno centrare nel 2021. Il 2017, ricorda l’agenzia, è stato l’anno dello storico controsorpasso delle immatricolazioni a benzina sul diesel, con market share che si sono attestate rispettivamente al 53 e al 45%. Rispetto al 2016, comunque, si può osservare una contrazione dello scarto tra le emissioni delle vetture a benzina (121,6 g/km) e a gasolio (117,9 g/km), frutto della stabilità delle prime e del passo avanti di 1,1 grammi delle seconde. Da notare tra l’altro che per le auto a benzina la massa media è cresciuta di circa 27 kg a 1.390 km negli ultimi due anni, a fronte di una sostanziale stabilità di quella dei veicoli a gasolio, portando a una graduale riduzione del differenziale: nel 2017 le auto diesel pesano mediamente 283 kg in più di quelle a benzina, scarto che era di 303 kg nel 2016. Intanto, nei primi 3 mesi dell’anno il momento difficile del diesel non mostra segnali di cedimento, con la quota di mercato complessiva nei 5 major market Ue scivolata al 39% dal 47% del periodo gennaio marzo 2017. “Un pesante ridimensionamento”, commenta il direttore di Anfia, Aurelio Nervo, ribadendo che “si tratta di un fenomeno che impatta negativamente sul raggiungimento del target di 95 g/km di CO2 nel 2021”.









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